La nevrosi attraverso l’ottica freudiana.

“Termine medico che indica un disturbo della sfera affettiva originato da profondi conflitti psichici”

Questa è la definizione che compare sotto la voce “nevrosi” nella maggior parte dei dizionari italiani; il primo medico a coniare questo termine fu William Cullen nel 1769 per indicare disordini psichici causati da un’affezione generale del sistema nervoso; tuttavia fu solo nel ‘900 con Sigmund Freud che il termine nevrosi venne a indicare una patogenesi di tipo psicologico derivato da un conflitto inconscio sorto fra l’Io e quelle pulsioni sessuali che all’Io appaiono incompatibili e che, per tale motivo, sono state rimosse, cioè riportate a livello inconscio e non soddisfatte.

Ma quali sono le principali differenze riscontrate da Freud in ambito nevrotico?

Prima di tutto egli divide in due macro-categorie: le psiconevrosi che hanno origine nell’infanzia, i cui sintomi sono espressione simbolica e sovra determinata di un conflitto, e le nevrosi attuali, che hanno origine nel presente e nelle quali i sintomi non sono espressione simbolica, ma risultano direttamente dall’assenza o dall’inadeguatezza del soddisfacimento sessuale.

Riguardo alle nevrosi attuali esse si dividono in:

  • Nevrastenia: La scarica sessuale è attualmente insufficiente (ad esempio, avviene solo tramite masturbazione), quindi è incapace di risolvere la tensione libidica. Ciò provoca fatica fisica, cefalee, dispepsia, costipazione, parestesie spinali.
  • Nevrosi d’angoscia: La scarica sessuale è mancante e l’eccitamento sessuale si accumula e si trasforma direttamente in sintomi, senza mediazione psichica. I sintomi legati ad essa sono: attesa ansiosa cronica, attacchi d’angoscia.
  • Ipocondria: Per la paura della castrazione, la libido si è ritirata dagli oggetti e si è diretta su determinati organi del proprio corpo. Ciò si manifesta con disturbi organici e quindi con una preoccupazione costante per la propria salute.

Riguardo le  psiconevrosi, esse si dividono nuovamente in nevrosi narcisistiche o psicosi, nella quale la libido è sottratta agli oggetti e reinvestita sull’Io, e per le quali è possibile evidenziare che la libido si è fissata allo stadio del narcisismo primario. Il trattamento psicoanalitico è molto difficile perché non si prestano al transfert.

Di esse fanno parte:

  • Melanconia: Si manifesta con depressione e costanti auto rimproveri destinati in realtà ad un’altra persona nella quale il soggetto si è identificato (identificazione narcisistica) causando il ritiro della libido sull’Io.
  • Paranoia: può manifestarsi come delirio di grandezza (megalomania) come una conseguenza del narcisismo secondario (successivo alla scelta oggettuale), o come Delirio di persecuzione considerato quale difesa da impulsi omosessuali. Con difesa da impulsi omosessuali, si intende un ritorno al narcisismo, ovvero, la libido viene ritirata sull’Io e gli impulsi libidici, che così convergono sull’Io, si trasformano in angoscia.
  • Schizofrenia: il tratto più tipico è la dissociazione in parti reciprocamente indipendenti della vita psichica, l’autismo e il distacco dalla realtà, l’allucinazione e il delirio. La causa è sempre il ritiro della libido sull’Io, ma regredendo ancora più indietro dello stadio del narcisismo primario (come invece avviene nella paranoia). La regressione porta all’abbandono completo dell’amore oggettuale e al ritorno all’autoerotismo infantile (quando le pulsioni parziali non erano state ancora unificate nell’Io corporeo: da qui la scissione). Qui riemerge il processo primario dell’inconscio che determina la perdita del senso di realtà; in seguito, c’è il tentativo di ristabilire una relazione con il mondo, tuttavia, solo in modo parziale, tramite l’allucinazione e il delirio, e senza successo.

Tornando alle psiconevrosi l’altra categoria nella quale si dividono sono le nevrosi di traslazione nella quale la libido è traslata (transfert) su oggetti reali o immaginari, e che di conseguenza, nel trattamento psicoanalitico, si prestano al transfert.

Di esse fanno parte:

  • Isteria o isteria di conversione: La libido sprigionata dal materiale patogeno, a causa della rimozione, viene convertita, cioè viene sottratta alla sfera psichica per riapparire in un’innervazione somatica, scegliendo un certo organo in funzione di un simbolismo inconscio. Il punto di fissazione della libido è nella fase edipica (fallica ma anche orale).
  • Isteria d’angoscia o nevrosi fobica: La libido sprigionata dal materiale patogeno, a causa della rimozione, viene liberata sotto forma di angoscia.
  • Nevrosi ossessiva: Si manifesta con sintomi coatti. La causa è sempre la difesa dalle pretese libidiche dell’Edipo ma c’è una regressione alle fissazioni verificatesi nella fase anale. C’è tensione tra l’Io debole ed un Super-Io crudele, una relazione sadomasochistica, che porta a formazioni reattive.

Caso clinico: l’uomo dei topi

Il paziente era un avvocato di circa trent’anni che aveva sofferto, fin dalla prima infanzia, di impulsi ossessivi che si erano aggravati negli ultimi anni, compromettendo sia la vita privata che quella lavorativa. Il caso in questione è conosciuto come “L’uomo dei topi”. L’analisi iniziò il 1 ottobre del 1907 e durò solo undici mesi …