C’era una volta Arabella, una ragazza piena di talenti, capace ed intraprendente, tuttavia Arabella non era felice perché metteva da parte la sua allegria, curiosità e i suoi bisogni pur di sentirsi apprezzata. Si convinse che solo l’amore avrebbe potuto colmare questo grande vuoto e questa insoddisfazione. Così un bel giorno partì e si recò alla Città degli incontri…
Questo è l’inizio di un simpatico libro e anche l’inizio di molte storie d’amore che tante persone intraprendono per la paura di restare soli.
Il bisogno di sentirsi apprezzati, adorati e amati trascina ad una cecità del cuore e della mente che porta a scambiare ogni rospo in un bel principe, oppure ogni rana in una principessa.
“A cui si dà tutto in cambio di…..niente.”
Troppe persone per non sentire quel “vuoto”, si aggrappano a rapporti malsani perdendo ancora di più la loro autostima e la loro unicità. Partner che non ci trattano come dovrebbero, ci ignorano, che desiderano essere costantemente rincorsi, che si innalzano su un piedistallo senza mai farvi salire su con loro.
Sono relazioni che non rendono felici perché in un modo o in un altro continuano a farci sentire vuoti, colmando una parte ma non il tutto.
Ci facciamo incantare dalla bellezza di avere un partner, di belle passeggiate, di racconti romantici. Ma non è tutto oro ciò che luccica.
Ci innamorano dell’idea di non restare soli perché farlo significa nutrire noi stessi, imparare a cavarcela da soli, che ammettiamo è stancante. Allora diventa più semplice legarci a chi, anche se in minima parte, può risolvere qualche vuoto.
Amatevi, riempite da soli quel vuoto, non siate spaventati dalla solitudine e cercate chi sia degno di voi senza rincorrere il vento.